Plan S è un'iniziativa per accelerare il passaggio verso l’accesso aperto immediato alle pubblicazioni di ricerca.
Chiunque dovrebbe poter accedere alla conoscenza scientifica, senza dover aspettare mesi o anni di embargo e senza dover necessariamente pagare un contenuto sottoposto a peer review.
Questo dovrebbe essere lo scopo di una pubblicazione scientifica: far sapere a chiunque interessato cosa si sa, cosa si è scoperto, come si potrebbe andare avanti, quali sembrano invece essere ipotesi da scartare eccetera.
Ma come arrivare a questo obiettivo in tempi ragionevoli?
Nel 2018 Coalition S, un consorzio di enti finanziatori della ricerca, ha lanciato Plan S, una iniziativa per rendere effettivo entro il 2021 l’Open Access ai prodotti della ricerca ottenuti attraverso i loro finanziamenti.
Lo scopo dell’iniziativa è dunque:
Accelerare il passaggio a un sistema di pubblicazione accademica ad accesso immediato, gratuito e online alle pubblicazioni accademiche, nonché a un loro uso e riuso ampio e senza restrizioni.
Da gennaio 2021 - o comunque entro un anno dalla sottoscrizione per gli enti finanziatori che dovessero unirsi più tardi - chi ha ottenuto grant da uno degli enti di Coalition S deve pubblicare in riviste o piattaforme ad accesso aperto non ibride, oppure rendere disponibile il contenuto già revisionato a seguito della peer-review in un repository ad accesso aperto.
I principi fondamentali di Plan S sono:
- le pubblicazioni non dovrebbero essere chiuse dietro un paywall
- l’accesso aperto deve essere immediato, cioè senza periodi di embargo
- no alle riviste scientifiche ibride (che cioè al contempo guadagnano dagli abbonamenti e per l’Open Access di singoli articoli attraverso APCs)
- pubblicare con una licenza aperta e senza cedere i diritti d’autore
Benché Plan S si concentri per lo più sulle pubblicazioni, dunque sugli articoli scientifici, l’intenzione è di elaborare un percorso anche per le monografie e i capitoli di libri, mentre già si incoraggia la pubblicazione secondo il principio “più aperto possibile, chiuso se necessario” anche dei dati della ricerca e altri prodotti.
Un ostacolo che plan S vuole evitare è che il passaggio all’accesso aperto immediato per gli utenti si trasformi in un doppio finanziamento delle riviste cosiddette ibride, quelle cioè che continuano a vendere abbonamenti con cui poter leggere i contenuti, e allo stesso tempo chiedono il pagamento di una tariffa agli autori che vogliono o hanno un obbligo di pubblicare il loro contenuto ad accesso aperto. Questo sistema, noto come “double dipping” porta facilmente alcune istituzioni a pagare molteplici volte per lo stesso contenuto: per produrlo o per farne la revisione, per comprare l’abbonamento e per finanziare l’apertura del singolo articolo.
Per soddisfare le richieste del Plan S i ricercatori hanno tre vie:
Venue Open Access (Riviste scientifiche o piattaforme di pubblicazione) | Riviste scientifiche ad abbonamento (autoarchiviazione) | Riviste che hanno sottoscritto accordi trasformativi con la propria istituzione |
|
Come | Pubblicare in una venue Open Access (rivista o piattaforma) | Pubblicare in riviste ad abbonamento ma archiviano senza embargo in un archivio Open Access la versione finale pubblicata (Version of Record) o la versione accettata per la pubblicazione (dopo la peer review) | Pubblicare in Open Access presso riviste che hanno sottoscritto accordi trasformativi con la propria istituzione |
Finanziamenti | Gli enti finanziatori che fanno parte di CoalitionS supportano i costi di eventuali APCs | Gli enti finanziatori che fanno parte di CoalitionS non supportano i costi per APCs in riviste ad abbonamento | Gli enti finanziatori che fanno parte di CoalitionS possono supportare la pubblicazione attraverso accordi trasformativi |
Per quanto riguarda diritti e licenze, dal sito di Plan S si legge:
L’autore e la sua istituzione devono conservare i loro diritti. Le licenze di pubblicazione concesse ad un editore devono permettere all'autore/istituzione di rendere disponibile la Version of Record (VoR), la versione accettata per la pubblicazione (AAM), o entrambe le versioni sotto una licenza aperta attraverso un repository Open Access, immediatamente dopo la pubblicazione.
Tra i ricercatori è in effetti poco diffusa la consapevolezza della possibilità negoziare il contratto di copyright con l'editore. Tuttavia conservare il proprio diritto d’autore consente di riusare la proria opera a piacimento da parte dello stesso autore. Cioè l’autore, non cedendo i diritti, continuerà ad avere la possibilità di distribuirne delle copie negli ambienti e nelle reti che riterrà più opportune, usarle come materiale didattico eccetera.
Per facilitare l'adesione a questa pratica, gli esperti di Plan S hanno sviluppato una strategia per la conservazione dei diritti da parte degli autori di contenuti scientifici pubblicati su riviste, la cosiddetta “Plan S Rights Retention Strategy".
Per approfondire si consiglia di consultare il sito https://www.coalition-s.org/
24 giugno 2021