null Data Ethics Club e Data Hazards: navigare l'etica dei dati

Data Ethics Club e Data Hazards: navigare l'etica dei dati

12 aprile 2024

Per costruire un’iniziativa online che abbia impatto e consistenza lungo un arco di tempo significativo, occorrono diversi ingredienti che possono essere molto complicati da miscelare. Dopo i facili entusiasmi iniziali la fase di consolidamento può rivelarsi molto complicata e in molti casi non avvenire affatto, disperdendo contatti e patrimoni di conoscenza che erano stati messi insieme magari a fatica.

Il Data Ethics Club (DEC) è un esempio virtuoso di come trasformare una serie di incontri online (ogni due settimane) ben strutturati e documentati in un appuntamento fisso e una sorgente di ulteriori iniziative. 

L’idea di fondo è di organizzare un semplice "Journal club” - virgolettato poiché vengono discussi paper ma anche capitoli di libri, blog post, podcast etc - su contributi riguardanti aspetti etici relativi alle pratiche di data science come condivisione, riutilizzo, utilizzo dei dati nelle tecnologie più moderne, etc.

I contenuti discussi possono essere relativamente pertinenti al proprio background ma l'iniziativa è strutturata in maniera eccellente: durante i meeting vengono scritti collaborativamente dei documenti che poi vengono rivisti e pubblicati. Sulla pagina web si può sfogliare tutto il materiale messo da parte in anni di lavoro collaborativo, una lista di letture molto rilevanti e innumerevoli altre informazioni. La maniera di operare è ben documentata e può essere presa come ispirazione per iniziative simili seguendo le indicazioni che il Data Ethics Club stesso fornisce nella sezione "Reuse" del sito web.

Tra gli innumerevoli "spin-off" di DEC, c'è Data Hazards. Durante il corso dei mesi, alcune tra le animatrici dell’iniziativa hanno osservato dei pattern ricorrenti nell'utilizzo scorretto di tecnologie e di pratiche di data science. Durante le discussioni è venuta fuori l'idea di creare delle "etichette" per accompagnare i dataset, come monito sui possibili danni collaterali che potrebbero scaturire da un utilizzo malevolo del contenuto del dataset stesso. In questa maniera, tramite un simbolo semplice da disseminare anche a livello didattico, si condensano concetti profondi come le possibili conseguenze del riuso. La viralità del simbolo, inoltre, è utile per ricordare in maniera automatica il fatto che qualsiasi trattamento di dati dovrebbe prevedere una discussione, anche sommaria di aspetti etici, cosa che molto spesso viene trascurata, specie con dataset sintetici.

Vittorio Iacovella

Vittorio Iacovella lavora come tecnico per Think Open, l'iniziativa di scienza aperta del CIMeC - Centro Interdipartimentale Mente / Cervello dell'Università di Trento

Tutti i contenuti dell'autore