La scienza aperta è sempre più centrale nel panorama della ricerca, evidenziando l'importanza della condivisione trasparente, dell’accessibilità e della riproducibilità dei risultati scientifici. Con questo articolo forniamo alcuni consigli pratici per aiutare i ricercatori a rendere i propri dati più aperti e accessibili
I dati della ricerca – come anche tutti gli altri risultati della ricerca -, costituiscono un patrimonio culturale e scientifico da gestire, archiviare, conservare e rendere fruibile secondo i più elevati standard di attendibilità, qualità e integrità a vantaggio dell’intera società. Ecco alcune pratiche per implementare con successo questa transizione verso una ricerca più aperta.
Pianificare fin dall’inizio
Costruisci una strategia di ricerca che integra la gestione dei dati fin dalle prime fasi del progetto.
La strategia deve includere i dettagli relativi alla raccolta, archiviazione, e condivisione dei dati. La pianificazione anticipata facilita l'identificazione dei dati, siano essi recuperati da altre fonti o generati ex novo, che si utilizzeranno nel corso della ricerca, la selezione dei formati standard più adatti per la rappresentazione dei dati prodotti e la scelta di piattaforme di archiviazione che facilitino la condivisione dei dati e la conservazione a lungo termine. Per questa finalità si raccomanda fortemente di creare e di tenere aggiornato un proprio piano di gestione dei dati (“Data Management Plan”), anche se non fosse formalmente richiesto dagli enti finanziatori della ricerca. La redazione di un piano assicura che i dati siano gestiti secondo i principi FAIR – un elemento fondamentale della scienza aperta –, che le modalità di trattamento rispondano a requisiti etici e giuridici, e che siano stati stimati i relativi costi.
Documentare in modo dettagliato
Documenta accuratamente i tuoi dati per favorirne interoperabilità e riusabilità.
La documentazione e i metadati (ovvero la scheda descrittiva dei dati, utilizzata anche per indicizzare i dati e favorirne la ricerca) devono fornire più informazioni possibili per garantire che i dati siano ricercabili, comprensibili e utilizzabili da altri. È opportuno includere informazioni su come è avvenuta la raccolta dei dati, sulle metodologie adottate, sugli autori, sulla provenienza, sulla licenza d’uso, e sulle azioni e i software necessari per leggerli e usarli.
La scelta dell’archivio
Scegli attentamente la piattaforma di archiviazione a lungo termine dei dati.
Deve essere sicura, garantire la conservazione e l'accesso a lungo termine e rispettare gli standard di condivisione dei dati secondo i principi FAIR. Si possono consultare i cataloghi FAIRSharing e re3data per individuare gli archivi più adatti per la propria disciplina.
Condivisione responsabile
Segui il principio "aperti quanto possibile, chiusi quanto necessario" nel condividere i tuoi dati.
La condivisione dei dati deve avvenire in modo responsabile, considerando aspetti etici, legali e di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda la privacy e il copyright. Quando possibile, è opportuno scegliere licenze di libero utilizzo che garantiscano la tracciabilità degli usi e il riconoscimento della fonte originaria. Si raccomanda l’adozione delle licenze Creative Commons ed in particolare della licenza CC-BY per i dati e della licenza CC0 (pubblico dominio) per i metadati. Si consiglia una durata minima del periodo di archiviazione di 10 anni dal rilascio al pubblico dei risultati. La Commissione Europea offre una guida utile su questi temi.
Feedback e monitoring
Migliora la qualità e aumenta l’impatto dei tuoi dati aperti coinvolgendo attivamente la comunità scientifica durante il processo di condivisione dei dati
La gestione dei dati non si conclude con la loro condivisione. Assicurarsi che i dati siano di qualità, aggiornare la documentazione e verificare periodicamente che i dati rimangano accessibili nel tempo sono passi ugualmente importanti per rendere il lavoro più riconosciuto e apprezzato, dando un vero contributo alla scienza aperta.
Ricordati, la condivisione aperta dei dati è un passo significativo verso il progresso scientifico condiviso.
Adottando queste pratiche, i ricercatori possono contribuire attivamente a una cultura della ricerca aperta, migliorando la trasparenza, e favorendo la riproducibilità della ricerca e l'innovazione.
Questo articolo è stato scritto ispirandosi dalle linee guida dell'Università di Trento.
04 marzo 2024