Rafforzare il valore sociale della ricerca e la sua importanza agli occhi della società, valutarne la qualità rispettando le diversità che definiscono discipline diverse, dare vita a un contesto che favorisca l’affidabilità, la trasparenza e la riproducibilità. Sono i punti centrali emersi nel corso dell’evento da titolo Reliability, Transparency and Reproducibility, primo appuntamento della trilogia “Back to Fundamentals of Research”. A seguito dell’evento è stato prodotto un position paper attraverso il quale l’ateneo bolognese rilancia i temi affrontati e prende posizione per ribadire, ancora una volta, quali siano i valori e i principi su cui si dovrebbe fondare la valutazione della ricerca e della buona scienza.
Il documento riporta le criticità che sono emerse dal dibattito: la fiducia nella scienza, i criteri di valutazione della qualità della ricerca e il passaggio ad un contesto che metta al centro l’affidabilità, la trasparenza e la riproducibilità del lavoro accademico.
Su questi temi si sono espressi i docenti invitati, Sabina Leonelli, professoressa di Filosofia e Storia della Scienza all’Università di Exeter, e Daniele Fanelli, professore di Metodi di Ricerca sociale all’Università Heriot-Watt e i partecipanti alle due tavole rotonde: esponenti di istituzioni nazionali e internazionali, tra cui Daniele Livon (ANVUR) e Vincenzo Di Felice (MUR), e ricercatrici e ricercatori dell'Università di Bologna protagonisti di buone pratiche da condividere (Francesco Chemello, Giulia Raffaella De Luca, Sara Fiorentino, Maria Teresa Galli, Alice Mattoni, Federico Ruggeri).
La trasparenza e la riproducibilità della ricerca scientifica – come si legge nel position paper – sono innanzitutto strumenti per rafforzare la fiducia e l’autorevolezza della scienza e della cultura agli occhi dell’opinione pubblica. Un obiettivo su cui i ricercatori devono impegnarsi, puntando su etica e integrità e lavorando per rendere la ricerca sempre più inclusiva e sostenibile.
Al tempo stesso, il tema centrale della valutazione della ricerca deve tener conto delle differenti prospettive e culture scientifiche che animano discipline diverse, adattando di conseguenza i criteri di valutazione. Per questo, gli studiosi propongono di considerare una maggiore varietà di risultati scientifici – dati, protocolli, metodologie – per valutare la qualità della ricerca, considerando anche che il criterio della riproducibilità non è sempre applicabile allo stesso modo in tutti i contesti.
Infine, per favorire l’affidabilità, la trasparenza e la riproducibilità della ricerca è necessario creare un ambiente adatto, con processi e servizi che facilitino il più possibile il lavoro degli studiosi, con regolamenti semplici da comprendere, da applicare e da adattare alle diverse discipline, con finanziamenti adeguati a livello nazionale e internazionale e con un sostegno attivo all’attività dei giovani ricercatori.
Il position paper, disponibile in accesso aperto sul repository di Ateneo, sancisce il posizionamento dell’Università di Bologna nel contesto nazionale e internazionale su temi che, ora più che mai, sono di grande importanza strategica. Inoltre, rappresenta la cornice all’interno della quale l’Università continuerà a muoversi per affrontare le sfide poste in maniera concreta e coerente con tutte le altre iniziative in corso sul versante dell’Open Science e della valutazione della ricerca’.
Questo primo evento, che si è tenuto il 20 maggio 2024, organizzato in collaborazione con la professoressa Francesca Masini, Delegata per la scienza aperta e dati della ricerca dell’Alma Mater, nasceva per indagare se e come affidabilità, trasparenza e riproducibilità dei risultati possano essere tradotte in criteri di valutazione della qualità della conoscenza generata dalla ricerca. L’intera trilogia “Back to Fundamentals of Research”, dedicata ai fondamenti della ricerca scientifica, è promossa dal Prorettore alla Ricerca dell’Università di Bologna, Alberto Credi.
Il ciclo di eventi continuerà dopo l’estate con un incontro dedicato all’interdisciplinarietà, previsto per il 9 ottobre 2024 mentre il terzo evento avrà luogo il 4 dicembre e sarà dedicato a etica e libertà accademica.