null Il futuro di Open Research Europe: non più solo per i beneficiari di finanziamenti UE

Il futuro di Open Research Europe: non più solo per i beneficiari di finanziamenti UE

06 settembre 2024

Passare dall’essere una piattaforma di pubblicazione riservata ai beneficiari di finanziamenti della Commissione europea, a un servizio sostenuto collettivamente da vari enti finanziatori e di ricerca, disponibile a livello europeo per una platea più vasta di ricercatori. 

La visione è contenuta nel report Towards a collective open access publishing service, di recente pubblicato dalla Commissione, in cui Open Research Europe viene descritta come una opportunità unica per avere un servizio editoriale di alta qualità, senza scopo di lucro e disponibile su larga scala. 

Nel report si legge infatti: 

Transitioning from a platform that only serves the participants in the EC programmes to one which is collectively funded and managed with the involvement of other research funders and research institutions, ORE offers a unique opportunity to develop a high-quality non-profit publishing service at a large scale. 

ORE è stata finora finanziata dalla commissione per sostenere un modello di pubblicazione scientifica senza abbonamento e liberamente accessibile, senza costi di pubblicazione per gli autori. Un modello in cui dunque non si paga né per leggere né per pubblicare e i cui costi sono sostenuti dall’ente finanziatore. E che ha introdotto alcune pratiche innovative e legate alla scienza aperta, quali la gestione in chiaro, all’interno dello stesso sistema, dei preprint, delle revisioni paritarie e delle versioni post peer-review.

Ma se fino a ora la possibilità di pubblicare era riservata ai beneficiari di finanziamenti europei, la prospettiva futura sembra avere un orizzonte più ampio e partecipativo a livello europeo. 

Nel report - che è il risultato di un processo di co-creazione a cui hanno partecipato 20 altri enti legati alla ricerca scientifica, tra cui per l’Italia l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - si legge che fino al 2026 ORE rimane finanziato dalla sola Commissione e gestito da F1000 (dell’editrice Taylor & Francis). Ma per il futuro si pensa a una versione della piattaforma che dovrebbe essere basata su una infrastruttura software open-sorce:

The ORE infrastructure will be community governed with publicly available rules and the code will be available under appropriate open source licenses for anyone to reuse and for the open source community to develop further. Its core components will be modular and flexible, providing the possibility for reorganisation in new ways, responding to the needs of the research communities, who should be involved in the development of relevant components as necessary.