null Verso una buona scienza: come rendere la ricerca più affidabile e trasparente. I punti chiave del position paper dell’Università di Bologna

Verso una buona scienza: come rendere la ricerca più affidabile e trasparente. I punti chiave del position paper dell’Università di Bologna

26 luglio 2024

Rafforzare il valore sociale della ricerca e la sua importanza agli occhi della società, valutarne la qualità rispettando le diversità che definiscono discipline diverse, dare vita a un contesto che favorisca l’affidabilità, la trasparenza e la riproducibilità. Sono i punti centrali emersi nel corso dell’evento da titolo Reliability, Transparency and Reproducibility, primo appuntamento della trilogia “Back to Fundamentals of Research”. A seguito dell’evento è stato prodotto un position paper attraverso il quale l’ateneo bolognese rilancia i temi affrontati e prende posizione per ribadire, ancora una volta, quali siano i valori e i principi su cui si dovrebbe fondare la valutazione della ricerca e della buona scienza.

Il documento riporta le criticità che sono emerse dal dibattito: la fiducia nella scienza, i criteri di valutazione della qualità della ricerca e il passaggio ad un contesto che metta al centro l’affidabilità, la trasparenza e la riproducibilità del lavoro accademico.

Su questi temi si sono espressi i docenti invitati, Sabina Leonelli, professoressa di Filosofia e Storia della Scienza all’Università di Exeter, e Daniele Fanelli, professore di Metodi di Ricerca sociale all’Università Heriot-Watt e i partecipanti alle due tavole rotonde: esponenti di istituzioni nazionali e internazionali, tra cui Daniele Livon (ANVUR) e Vincenzo Di Felice (MUR), e ricercatrici e ricercatori dell'Università di Bologna protagonisti di buone pratiche da condividere (Francesco Chemello, Giulia Raffaella De Luca, Sara Fiorentino, Maria Teresa Galli, Alice Mattoni, Federico Ruggeri).

La trasparenza e la riproducibilità della ricerca scientifica – come si legge nel position paper – sono innanzitutto strumenti per rafforzare la fiducia e l’autorevolezza della scienza e della cultura agli occhi dell’opinione pubblica. Un obiettivo su cui i ricercatori devono impegnarsi, puntando su etica e integrità e lavorando per rendere la ricerca sempre più inclusiva e sostenibile.

Al tempo stesso, il tema centrale della valutazione della ricerca deve tener conto delle differenti prospettive e culture scientifiche che animano discipline diverse, adattando di conseguenza i criteri di valutazione. Per questo, gli studiosi propongono di considerare una maggiore varietà di risultati scientifici – dati, protocolli, metodologie – per valutare la qualità della ricerca, considerando anche che il criterio della riproducibilità non è sempre applicabile allo stesso modo in tutti i contesti.

 

Infine, per favorire l’affidabilità, la trasparenza e la riproducibilità della ricerca è necessario creare un ambiente adatto, con processi e servizi che facilitino il più possibile il lavoro degli studiosi, con regolamenti semplici da comprendere, da applicare e da adattare alle diverse discipline, con finanziamenti adeguati a livello nazionale e internazionale e con un sostegno attivo all’attività dei giovani ricercatori.

Il position paper, disponibile in accesso aperto sul repository di Ateneo, sancisce il posizionamento dell’Università di Bologna nel contesto nazionale e internazionale su temi che, ora più che mai, sono di grande importanza strategica. Inoltre, rappresenta la cornice all’interno della quale l’Università continuerà a muoversi per affrontare le sfide poste in maniera concreta e coerente con tutte le altre iniziative in corso sul versante dell’Open Science e della valutazione della ricerca’.

Questo primo evento, che si è tenuto il 20 maggio 2024, organizzato in collaborazione con la professoressa Francesca Masini, Delegata per la scienza aperta e dati della ricerca dell’Alma Mater, nasceva per indagare se e come affidabilità, trasparenza e riproducibilità dei risultati possano essere tradotte in criteri di valutazione della qualità della conoscenza generata dalla ricerca. L’intera trilogia “Back to Fundamentals of Research”, dedicata ai fondamenti della ricerca scientifica, è promossa dal Prorettore alla Ricerca dell’Università di Bologna, Alberto Credi.

Il ciclo di eventi continuerà dopo l’estate con un incontro dedicato all’interdisciplinarietà, previsto per il 9 ottobre 2024 mentre il terzo evento avrà luogo il 4 dicembre e sarà dedicato a etica e libertà accademica.

Sara Coppini

Data Steward presso l'Università di Bologna dal 2022 presso l’Area Ricerca (ARIC) dell’Università di Bologna. Gli interessi di ricerca di Sara Coppini sono rivolti principalmente alle pratiche di Open Science e alle strategie di gestione dei dati di ricerca per l'area tecnologica e ingengeristica della comunità di ricerca di ateneo. Come data steward e assegnista di ricerca, è principalmente coinvolta in progetti per la conservazione e la riproducibilità del software di ricerca, nonché in iniziative e organizzazioni per lo sviluppo e la condivisione di nuovi strumenti, buone pratiche ed esperienze nel contesto della scienza aperta e del supporto ai ricercatori.

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Bianca Gualandi

Come data steward e dottoranda presso l'Università di Bologna si occupa di open science e di gestione dei dati di ricerca in ambito umanistico, con un particolare interesse per le Digital Humanities e per il Digital Cultural Heritage. Si occupa di comunicazione accademica, open access e open science da diversi anni. Prima di tornare a fare ricerca, ha lavorato per uno dei principali editori open access indipendenti di area umanistica e sociale, Open Book Publishers (Cambridge, UK) come production manager and digital publishing workflow specialist.

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