L’aspetto economico della gestione dei dati della ricerca

I vantaggi del research data management per gli enti finanziatori
Flikr/Manchester City Library
e voglio informazioni su Gestione dei dati della ricerca

Attraverso una corretta gestione dei dati della ricerca - trasparente e con gli strumenti adatti - è più facile monitorare i costi e le risorse destinate alla scienza. Nonché valutare l’impatto che i fondi producono sull’intera società.

La gestione dei dati della ricerca o Research Data Management è l’insieme delle azioni per la cura dei dati della ricerca in tutto il loro ciclo di vita, dalla produzione o raccolta, fino alla conservazione a lungo termine. In questo processo di gestione si pianificano azioni, strumenti, costi o altri aspetti rilevante per i dati.

Stimare i costi di gestione, conservazione e mantenimento dei dati - e aggiornare regolarmente queste stime con i costi reali - permette di avere informazioni dettagliate su una parte considerevole dei costi della ricerca. Di conseguenza è possibile stimare con maggiore dettaglio l’uso delle risorse destinate ai progetti finanziati.

 

Quando i dati della ricerca sono archiviati in un repository Open Access, sono conservati per eventuali usi futuri e sono esposti in modo che sia facile, per il resto della comunità scientifica, trovarli. Non per forza questi dati saranno aperti e liberamente consultabili (questo dipenderà dall'access right scelto da chi li ha depositati), ma saranno FAIR (rintracciabili, accessibili - anche se non necessariamente aperti, interoperabili e riutilizzabili). 

Trattare i dati in modo che siano FAIR rende più facile, per le agenzie finanziatrici, misurare l’impatto prodotto dai fondi erogati, non solo in base ai dataset gestiti dai vari progetti, ma anche in termini di riutilizzo, per esempio in altri progetti, da aziende, per prodotti o applicazioni di vario tipo o altro ancora.

Una maggiore trasparenza sui costi di gestione dei dati permette di pianificare al meglio la distribuzione delle risorse. L’esistenza di un supporto al data management consente di avere informazioni sugli aspetti tecnologici e rispettivi costi, in modo da minimizzare gli imprevisti.

Per un ente finanziatore, inoltre, la corretta gestione dei dati della ricerca aiuta a limitare la dispersione delle risorse, e al contempo a valorizzare al meglio quelle impiegate. Per esempio se i dati sono aperti o comunque FAIR, è più facile evitare che una identica raccolta di dati venga finanziata due volte, oppure è più probabile che si faciliti il riuso per nuove linee di ricerca di un dataset già finanziato e prodotto.

Gli strumenti per la gestione dei dati della ricerca sono vari: il repository in cui si sceglie di conservare i dati, le policy stabilite dagli enti di ricerca, il cosiddetto data management plan (DPM).

IL DMP è un documento di pianificazione, di solito redatto prima di avviare un progetto di ricerca, e serve a pianificare e organizzare tutti gli aspetti della gestione dei dati prodotti dalla ricerca, compresi gli aspetti economici. Si tratta dunque di uno strumento prezioso sia per condurre al meglio la ricerca, sia per monitorarne lo svolgimento.

Gli enti finanziatori possono fare molto per incentivare buone pratiche di apertura e trasparenza, innanzi tutto incoraggiando iniziative di data management e richiedendo per tempo di dotarsi degli strumenti per la gestione dei dati.

In concreto le agenzie finanziatrici possono incoraggiare gli enti di ricerca a formare il proprio personale sulle motivazioni dell'Open Science e sugli strumenti disponibili, ma anche a dotarsi di data steward, una figura specializzata nel supporto ai ricercatori nella gestione dei dati. 

 

 

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